Recensioni

RECENSIONE  DEL  CRITICO  D’ARTE   PROF.   PASQUALE  SORRENTINO *

 

 Antonio Scaparrotta è un artista che denota una chiara volontà di recupero.

Recupero della forma ma anche recupero della tradizione.

L’uso di antiche tecniche come la pirografia (che  consiste  nella decorazione di superfici (legno, cuoio, ecc.)  mediante  punte arroventate)  e  dello  sbalzo (Rilievo prodotto battendo con un martello sul retro di una  lastra  metallica, e la tecnica relativa, messa a punto nella seconda metà del XIX secolo.

Dopo aver riempito con dello  stucco  le  cavità  ottenute  sul  lato  posteriore della lastra, l'artista rifinisce con il cesello le figure e i motivi decorativi rimasti in rilievo. Il procedimento viene talvolta  denominato  anche  toreutica (arte di lavorare il metallo con decorazioni a incavo e/o a rilievo, tramite il  cesello, lo sbalzo e l'incisione).

Lo sbalzo era già noto agli artisti della Mesopotamia e dell'Anatolia fin dal III millennio a.C.).

 

Nell’opera di Scaparrotta è come se vivesse Taurasi, le sue radici.

 

E’ una pittura della memoria.

 

Il suo lavoro meglio si evince nella riproduzione di architetture, scorci e paesaggi abbandonati, dove emerge una perizia quasi da cesellatore, una attenzione al dettaglio che denota un lavoro meticoloso, accurato,  frutto di una passione intensa e interiore, quasi spirituale.

 

Scaparrotta sembra catturare lo spirito che aleggia in quei luoghi, quell’atmosfera metafisica, desolata, priva di presenze umane, silenziosa, come se il fuoco suggellasse un rapporto intimo tra l’artista e il soggetto.

 

Queste opere  andrebbero godute in silenzio, o avendo il  silenzio come unica musica di sottofondo.  Un significato nascosto va oltre il dato figurativo e solo Scaparrotta riesce a capire fino in fondo le sue opere, piene di sentimento, di passione e di mistero; al fruitore il compito di andare oltre.

 

Bene si adatta a questo artista un pensiero di Adolfo Wildt: <<La sola verità nell’arte sta nel silenzio dell’artista operante. Ogni mezzo di procedimento esecutivo è buono purché sappiasi creare un’opera che distolga il pensiero dalla materia, per assurgerlo alle concezioni più elevate>>.                             

                                                                                             Pasquale Sorrentino

 

 * Pasquale Sorrentino nasce a Caserta il 3 gennaio del 1974.

   Laureato alla facoltà di Lettere e Filosofia (indirizzo Conservazione dei Beni         

   Culturali)   presso la II Università degli Studi di Napoli e specializzato presso la

   facoltà di Lettere dell' Università degli Studi di Ferrara, vive ed opera a Mondragone

   (Ce).

   Docente  di  Letteratura Italiana  e  Storia  si  occupa  anche di  grafica

   pubblicitaria e organizzazione di eventi culturali.